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362 ytraduzioni


e a tal le immagin de’ vicin perigli
premorí l’eroe, ch’ei geme, e cosí alfine
tra gli affannosi dubbi il cielo invoca:
     — Dunque vuoi tu, Signor, ch’io l’angiol sia
20sterminator che, per punir la terra,
entro all’assirio campo armato venne
de la folgore tua? Non basta forse
paventarne il furor, che ancor sia d’uopo
a la nostr’arte d’emularne i colpi
25per distrur tante genti, a quante vita
diè il tuo poter? Se le tue leggi sante
loro aperte non son, tu lor le scopri.
Muta la sete lor di sangue amica,
in amor de la pace. 11 tuo gran nome
30fa che s’annunci in questi liti; e fama
segual de le tue grazie, e chiaro il renda. —
     Questi voti Colombo al ciel porgea,
quando dal sonno l’agitato spirto
vinto chetossi, ed obbliò l’armata;
35ma indi a poco un rumor cupo il desta,
e sen fugge il riposo. In mezzo a’ suoi
pensier molesti, un favellar soave
gli percote gli orecchi. Egli v’accorre
scorto al favor de la notturna stella;
40e vede poi ne la sua tenda cose
onde ha conforto insieme e meraviglia.
Due donzelle indiane innanzi a lui
sono a chieder soccorso: ecco nell’una,
spettacolo improvviso! a lui compare
45Zama, cara cagion de le sue fiamme,
ch’ei disperò di riveder giammai.
— Che è? — dic’egli, — un’ingannevol ombra
figlia del sonno; oppure alfin riveggo
colei, ch’unica al mondo arder mi puote? —
50Cosi diss’egli: e la vergin tremando
favella a pena; a lei manca la voce;