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288 | sonetti |
SONETTI GALANTI E AMOROSI
XC
A PAN
O Pan capripede, che tutto puoi,
e se’ il medesimo tutto, cui còle
o vuoi de’ celeri fauni o pur vuoi
l’irta de i satiri lasciva prole,
cui stuol di driadi co’ vaghi suoi
intorno tessono danze e carole
al suon de l’aspera canna che suole
scorrer fuggevole da’ labbri tuoi;
deh, poi che Fillide pur tra’ velluti
greggi dimorasi, e a gli antri torna
dall’eco queruli spesso renduti,
deh, la mia Fillide di vezzi adorna
togli de’ satiri a’ corni acuti,
o a che ch’egli abbiansi piú de le corna.