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XVII

AD ANDREA APPIANI

pittore.

Te di stirpe gentile
e me di casa popolar, cred’ io,
dall’Éupili natio,
come fortuna variò di stile,
5guidaron gli avi nostri
de la cittá fra i clamorosi chiostri.
E noi dall’onde pure,
dal chiaro cielo e da quell’aere vivo,
seme portammo attivo,
10pronto a levarne da le genti oscure,
tu, Appiani, col pennello,
ed io col plettro, seguitando il bello.
Ma il novo inerte clima
e il crasso cibo e le gran tempo immote...