Pagina:Parini, Giuseppe – Poesie, Vol. II, 1929 – BEIC 1890705.djvu/185


vii - la bellezza del creato 179


versa un torrente di volubil luce
che abbevera le piante e i fiori e l’erbe
30e gli uomini e le belve: e bella è ancora
quando il notturno suo sidereo manto
spande sopra le cose. E qual sul collo
del crinito destrier bella è mai sempre
o ne la coda del pavone occhiuta,
35tal su le squame de la serpe, tale
infra le anella de la ruca, tale
dell’immobile ecchino è su la crosta.
Cosí tu, del mio core unica meta,
cosí piaci mai sempre al guardo altrui,
40o sia che ornata sul bel capo avvolgili
con leggiadra testura in vari modi
la versatile ognor dovizia immensa
de’ tuoi bruni capegli; e ’l ciglio altero,
e l’elittico assai cerchio degli occhi
45e il foco de le due nere pupille
combattano all’aperto: o sia che chiusa
tra i domestici veli
[Il ms. resta interrotto.]