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nota 365


Ora sappiamo che del Mattino si ha, tra le carte ambrosiane, un esemplare della edizione del 1763 con delle correzioni marginali ricopiate da quelle che il Parini aveva fatto in un altro esemplare della stessa edizione, e ben quattro manoscritti autografi (che io indicai coi numeri 1, 2, 3, 4 e il Mazzoni colle lettere A, B, C, D), piú alcuni fogli volanti uniti al ms. 2 (da me indicati con 21, 22 e dal Mazzoni con B bis ed E), tutti certamente posteriori alla edizione del 1763. In tutti questi manoscritti mancano la dedica Alla moda e la protasi (vv, 1-32); e da questo e da altri indizi si desume che essi ci rappresentano delle rielaborazioni del poemetto fatte dal poeta quando pensò di scindere la Sera in Vespro e Notte, e trovò che dedica e protasi non convenivano alla nuova divisione. Dei quattro manoscritti, solo il primo, contenuto in due quaderni, ci dá tutto il poemetto, dal v. 33 della ediz. 1763 («Sorge il mattino») fino alla fine; gli altri sono frammentari (cominciano tutti dal v. «Sorge il mattino»; ma il n. 2 giunge solo fino al v. «Sbaragliando le schiere entra nel folto»; il n. 3 fino al v. «Domabile midollo entro al cerebro»; il n. 4 fino al v. «Il salutar licore agro indigesto»: il n. 21 fino al v. «Prima non solva che giá grande il giorno» e dal v. «Gelosia n’è cagione...» a «Sbaragliando le schiere entra nel folto»; e il n. 22 fino a mezzo il v. «Bottiglia a cui...».

Del Mezzogiorno si ha pure una copia della prima edizione, con correzioni derivate da quelle che il Parini fece in margine a un altro esemplare, e un manoscritto autografo, certo posteriore alla prima edizione, che evidentemente rappresenta le ultime intenzioni del poeta, a noi pervenute. Il che è anche dimostrato dal fatto che in esso non figurano quelle parti del Mezzogiorno, che il poeta pensò di unire al Vespro. In questo manoscritto il poemetto ha il titolo di Meriggio, certo piú appropriato di quello primitivo per indicare le ore pomeridiane.

Del Vespro si ha un solo manoscritto autografo, composto certo dopo quello del Meriggio. Esso contiene i vv. 1-349 della presente edizione del poemetto, e cioè la introduzione e tutta la prima parte (le visite). Inoltre si hanno due foglietti autografi, che comprendono i vv. 457-510 della presente edizione, e cioè, in sostanza, una buona parte dei versi del Mezzogiorno (ed. 1765) passati al Vespro. Questi foglietti ci presentano alcune notevoli differenze rispetto al testo della edizione del 1765, e rappresentano un rimaneggiamento del testo fatto dal Parini quando pensò