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308 le odi


di lauro a serpeggiar fronda immortale:
e fra lieto tumulto in alto sale
strepitoso il tuo nome;
e il tuo sesso leggiadro a te dá lode
130de’ novi onori, onde superbo ei gode.
     Oh amabil sesso che sull’alme regni
con si possente incanto,
qual’alma generosa è che si sdegni
del novello tuo vanto?
135La tirannia virile
frema, e ti miri, a gli onorati seggi
salir togato, e de le sacre leggi
interprete gentile,
or che d’Europa a i popoli soggetti
140fin dall’alto de i troni anco le détti.
     Tu sei che di ragione il dolce freno
sul forte russo estendi;
tu che del chiaro lusitan nel seno
l’antico spirto accendi.
145Per te Insubria beata,
per te Germania è gloriosa e forte;
tal che al favor de le tue leggi accorte
spero veder tornata
l’etá dell’oro e il viver suo giocondo,
150se tu governi ed ammaestri il mondo.
     E l’albero medesmo onde fu colto
il ramoscel che ombreggia
a la dotta donzella il nobil volto,
convien che a te si deggia.
155In esso alta regina
tien conversi dal trono i suoi bei rai;
tal che lieto rinverde, e piú che mai
ai cielo s’avvicina.
Quanto è bello a veder che il grato alloro
160doni al sesso di lei pompa e decoro!