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vi - il bisogno | 299 |
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25Al misero mortale
ogni lume s’ammorza:
vèr la scesa del male
tu lo strascini a forza:
ei di sé stesso in bando
30va giú precipitando.
Ahi! l’infelice allora
i comun patti rompe;
ogni confine ignora;
ne’ beni altrui prorompe;
35mangia i rapiti pani
con sanguinose mani.
Ma quali odo lamenti
e stridor di catene;
e ingegnosi stromenti
40veggo d’atroci pene
lá per quegli antri oscuri,
cinti d’orridi muri?
Colá Temide armata
tien giudizi funesti
45su la turba affannata,
che tu persuadesti
a romper gli altrui dritti,
o padre di delitti.
Meco vieni al cospetto
50del nume che vi siede.
No, non avrá dispetto
che tu v’innoltri il piede.
Da lui con lieto volto
anco il Bisogno è accolto.
55O ministri di Temi,
le spade sospendete:
da i pulpiti supremi
qua l’orecchio volgete.
Chi è che pietá niega
60al Bisogno che prega