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211 il giorno


dell’ammirato cucinier la mano.
Con la mente si pascono le dive
sopra le nubi del brillante Olimpo:
e lor labbra immortali irrita e move
745non la materia, ma il divin lavoro.
     Né allor men destro ad ubbidir sarai
che di raro licor la bella strigne
colmo bicchiere, a lo cui orlo intorno
serpe striscia dotata; e par che dica:
750— Lungi, o labbra profane: a i labbri solo
de la diva che qui soggiorna e regna
è il castissimo calice serbato:
né cavalier con alito maschile
osi appannarne il nitido cristallo;
755né dama convitata unqua presuma
i labbri apporvi; e sien pur casti e puri,
e quanto esser può mai cari all’amore. —
     Tu al cenno de’ bei guardi e de la destra
che reggendo il bicchier sospesa ondeggia,
760affettuoso attendi. I lumi tuoi,
di gioia sfavillando, accolgan pronti
il brindisi segreto: e ti prepara
in simil modo a tacita risposta.
     Ecco d’estro giá punta, ecco la Musa
765brindisi grida all’uno e all’altro amante;
all’altrui fida sposa a cui se’ caro,
e a te, signor, sua dolce cura e nostra.
Quale annoso licor Lieo vi mesce,
tale Amore a voi mesca eterna gioia,
770non gustata al marito, e da coloro
invidiata che gustata l’hanno.
Veli con l’ali sue sagace oblio
le alterne infedeltá che un cor dall’altro
porieno un giorno separar per sempre:
775e solo a gli occhi vostri Amor discopra
le alterne infedeltá che in ambo i petti