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esso Alessio né naturai sicuranza né altra cosa a cui egli ragionevolmente prestar fede dovesse, si come ha il padre del figliuolo, come poco inanzi io vi dissi. Ebbe adunque Alessio tutte queste considerazioni, e perciò al compagno non fece niego di cosa alcuna, e ne fu sola cagione grandissimo affetto d’amicizia. — Barbaro — disse lo Sperone, — voi, come si dice, me la intricate con le vostre sottigliezze. Io vi dico che, stando che l’amore del padre verso il figliuolo sia il maggiore e il piú perfetto che si possa trovare, come è veramente, e non rendendo esso padre il figliuolo sodisfatto di cosa niuna, in che egli a pericolo .sottogiaccia, e non avendo quelle tante considerazioni che dite voi, ma formandosi solamente nell’ardore della benivolenza, siegue che colui che ama perfettamente l’amico debbia similmente fermarsi sopra la benivolenza che gli porta, e avere piú risguardo all’onore e utile di esso amico che ad altra cosa, ancoraché fosse certo d’acquistarne la disgrazia sua. Perché il godimento, che gusta un vero amico, è quello che egli prende procacciando il bene all’amato e non quello che egli stesso gusta, perché altri a lui sia amico. Quanto noi siamo poi obligati a far per l’amate nostre (che è tanto che non si può lor sodisfare giustamente a pieno) ora non dirò. Perché ogni volta ch’io potrò provare che Alessio cosa veruna non facesse per Lucio, seguirá che per amor dell’amata donna ogni cosa facesse. — Volle il Barbaro rispondere, ma fu interrotto dallo Spira, il quale, levatosi in piedi, disse: — Eccovi un’altra querela di nuovo fra due cavallieri si valorosi combattuta, che non se ne può sperare il fine cosi tosto. Però è meglio che preghiamo loro che facciano almeno, se non pace, alquanto di tregua, accioché gli altri possano comparire in steccato. — Per la qual cosa il signor Ercole pregò l’Aretino che l’ordine del novellare novellando seguitasse; il quale cosi incominciò:

— Soviemmi un accidente non ha gran tempo intravenuto nella patria mia ad un padre predicatore, il quale, per essere piacevole molto, non resterò di raccontarvi, e direi ancora per essere utile a sapere, quando io non conoscessi ognuno di voi essere benissimo avisato di quanto danno può essere cagione la pratica