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chiamandolo, gli tirò a parte la cortina; e la Isabella, ad uno stesso tempo levandogli la coperta di sopra, con lieto aspetto gli disse: — Come avete voi fatto buona compagnia alla vostra signora? — Alle quai parole mentre egli dare volle risposta, vide e conobbe tutta quella notte, che piú dura che lo inferno gli era paruta, essere stato a canto a chi gli potea far parere l’inferno un paradiso. Laonde, da dolce scorno e da doppio piacer vinto e confuso, si rimase mutolo, né seppe altro che dire; ma, gittatosi in collo a l’amata, piú di mille volte senza far parola la baciò, la quale piú di lui chiusi gli occhi la notte non aveva. E cosi fra tanti contenti la donna ad Alessio fece a sapere come i duo cavalieri, mariti ad amendue loro, il giorno innanti alla corte se n’erano andati, onde elleno non aveano voluto perdere né tempo né occasione alcuna; e dimandògli perdono della travagliata notte ch’ella gli aveva fatto avere, commendandolo per lo piú amorevole e fedel compagno che al mondo ritrovar si potesse, e, appresso ringraziando la compagna che osservata la promessa le aveva di non darsi in tutta notte a conoscere allo amante, quella similmente commendò per la piú costante femina che vivesse mai. Cosi fatto fine ebbe l’astuzia della saggia Isabella, la quale credere si dee che tale ordine per lo innanti dar sapesse, che i due giovani amanti, insieme con essa e con la compagna, si godessero il loro amore di molte altre volte; cosi essendo i mariti loro alle case loro ritornati, come ancora alla corte dimorando.

— In questa novella mi nasce dubbio qual di due maggior forza avesse a fare che Alessio entrasse nel pericolo ov’egli entrò: o lo amore della donna amata, overamente quello che a Lucio portava. — Rispose allora il Barbaro: — Veramente io sono, mercé delle virtú vostre, cosi a ciascun di voi affezionato, che troppo gran torto a me stesso farei s’io non cercassi di sostenere che maggior forza avesse in costui lo amor dello amico che quello della donna. Né credo che ciò mi si possa negare, riguardando alla fratellanza che sempre insieme aveano tenuti; oltre all’essere ambedui d’una stessa patria usciti e ambi innamorati, e