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cominciò ultimamente il padrone a stringerla del suo amore, per farla a’ suoi piaceri, se potesse, arrendevole. Ma, nulla coi suoi losinghevoli atti operando, quando voleva egli apparecchiarsi alla forza, Artemia, che non meno costante che pudico il cuore avea, cosi gli disse: — Posciaché tu, contra il mio volere e fuori d’ogni diritta ragione, intendi di sodisfare al tuo sfrenato appetito, e ch’io ciò non potrei con alcun altro avedimento fuggire, ho trovata la via di serbar dalle tue mani la mia pudicizia, e, qual che ella si sia, migliore mi fia certo che, disonestamente dimorando, alla tua importuna libidine servire. — E, dette queste parole, la castissima Artemia, appressatasi all’uno de’ lati della nave, d’indi incontanente si gittò nel mare; e cosi, dalle mani libidinose di colui campando e a Diana la promessa virginitá sacrificando, volle anzi tempo dalla sua noiosa vita uscire; comeché non sia dubbio che con si memorabile atto prolungata se l’abbia e sovra ogni lunghissima etate distesa, vivendo ancora ad essempio e memoria de’ posteri nelle antiche carte del suo nome la gloria.