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suo, e in atto alcuno lei non essere ai suoi piaceri disposta, tanto cresceva il suo ardore e il disordinato appetito, quanto, di speranza lontano, trovava Artemia alle sue voglie contraria. Onde, piú che mai stimolandola, per vedere se pur potesse la sua durezza piegare, né cosa alcuna adoperando, la lasciò per allora, riserbandosi ad un’altra fiata, come quegli al quale pur incresceva di fare alla giovane forza. Mentre adunque che costoro andavano al lor viaggio discorrendo per lo mare Egeo, giunsero a Chio; ove, deliberando di vettovaglie di fornirsi, le quali per Io lungo navigare erano loro venute meno, smontò il padrone a quella isola in terra per quivi procacciare le cose opportune al suo navilio. E mentre che egli si trovava da quello lontano, avendo nel luogo ove albergava lasciata Artemia, due di quei marinai che erano sopra il lido, quando ella fu presa, smontati in terra e che lei avevano aiutato a prendere, avendo a costei li giorni davanti posto l’occhio adosso e parendo loro che la preda cosi a sé di ragione appartenesse come al padrone, la giovane colá, dove era, andarono a ritrovare; e, vedendola bella e vaga molto, dirizzarono subito a lei lo appetito. Per la qual cosa or uno or l’altro, ponendole senza alcun rispetto le mani adosso, la cominciarono a richiedere e stringere del suo amore. Artemia, che, come s’è detto, polzella e onestissima era, e che nelle prime battaglie datele dal padrone era sempre stata costantissima, fece con costoro il simigliarne, e giá loro troppo importuni vedendo, accesa in ira, alzava la voce e, virilmente difendendosi, quelli con altiere parole, il piú che poteva, ributtava indietro. Ma, perché i due marinari, o che fussero trafitti da invidia della posseduta preda del padrone, e perciò dubitassero che il dare all’opera indugio loro potesse nuocere, overo perché di soverchio di libidinoso appetito ardessero, si misero in animo, non volendo Artemia di volontá ai loro piaceri consentire, usare infine la forza. Ma, mentre che questi in cotal guisa con Artemia scherzavano, e che giá l’uno di loro si apparecchiava oltre ad ogni convenevolezza di fare alla giovane forza, eccoti sopragiungere il padrone. Per che, soprapresi costoro <la lui senza punto essersene accorti, rimasero tutti stupefatti e