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davanti due sostenimenti della mia vecchiezza, e avendo offerta la mia figliuola propria per un’altra alla morte? che, quantunque del corpo mio nata non fusse, per essere ella del mio latte stata nodrita, a paro dell’altra, anzi a paro della mia vita amava. E per guardar costei dalla morte, la figliuola natia al furore delle armi vostre offersi, né in ciò a lei fu profittevole il mio consiglio: percioché, non potendo quella sostenere che tanto amore e fede, quanta nella mia figliuola veduta aveva, rimanesse senza quel premio che da lei si potesse darle, volle alla sua fedelissima e amorevole anima far di se stessa sacrificio; onde, scopertasi poscia a voi, fu ancora essa uccisa. Oh grande e intolerabile dolore! oh grave e acerba fortuna! Con qual forza di voce, con qual forma di parole, con quale afííizion d’animo si potria raccontarla, essendosi la mia voce indebolita col pianto, e la mente dal dolore impedita? Ahi! ch’io non posso piú in alcuna guisa sostenere questa vita, che mi si fa sentire in cotanto dolore si acerba, che mi punge e morde l’animo nelle presenti miserie! Lungamente in essa durare non posso, percioché non ha tanto di forza prudenza alcuna overo ragione, che possa tanto dolore sostenere. Però, se punto delle mie sciagure vi duole overo di mercé vi cale, porgete voi a questi affanni miei con le vostre mani soccorso, accioché la crudeltá, che nel rimanente usata avete, sia con questa sola favilla di pietá temprata. — Di questa maniera furono le miserabili parole della vecchia nudrice, i cui lagninosi lamenti essendosi tutti i congiurati ridotti insieme ad udire, molto della meschina pietosi divennero, e parimente del fatto si dolsero; pentiti di aver data cosi ignorantemente la morte alla sventurata polzella sua figliuola, senza di ciò niente sapere. Laonde donarono alla nudrice la vita; e cominciò uno dei congiurati a porgerle dolcemente conforto, a lei in questa forma parlando: — La cagione giustissima, che ci mosse a venire ad assaltare Ippone con l’armi e ucciderlo, non credo certamente che vi sia nascosa; percioché le molte e diverse tirannie, in questa afflitta cittá usate d’allora che occupò per forza la signoria fino a questo di, ne fecero a chiunque le vide piena testimonianza. Per che, per liberarne da si dura servitú e ridur la cittá in libertá*