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manifestarsi chi si fusse, si lasciò dai congiurati uccidere. Flavia, che tutte queste cose vedute avea, e come per amor suo erasi offerta Emilia alla morte, maravigliatasi del costante e amorevole animo di lei, da un generoso proponimento sospinta, non volle per modo alcuno sofferire di viver piú, posciaché tanta fede e costanza per amor suo era stata estinta. Per la qual cosa, uscita essa di un luoco segreto fuori, dove se ne stava nascosa, si palesò ai congiurati, dicendo loro qualmente avevano còlta in iscambio la giovane; e cosi da due di coloro fu senza alcuna pietá uccisa. Di che accortasi la sua nudrice, e conoscendo come non era valuto che avesse la propria figliuola alla morte disposta per la salute di Flavia, cominciò forte e miseramente a piagnere e gridare. Per che, sentendo i congiurati, i quali doppo avere Emilia uccisa erano della camera usciti, lo strepito di costei, corsero da nuovo alla camera per vedere chi fusse. Al cospetto dei quali si appresentò questa misera vecchia, la quale, tutta stracciandosi e del fatto rammaricandosi, senza modo dolente, in questa guisa verso costoro cominciò a lamentarsi : — Rivolgete, vi prego, crudelissimi uomini, il furore delle armi vostre contra di me, infelicissima, ancora; e, posciaché vi fu in grado nel vostro prencipe d’incrudelire e ne’ figliuoli, né pure vi moveste a pietá del feminil sesso, pascete affatto gli occhi vostri e saziate l’animo del sangue nostro, e me, misera, con quelle istesse armi tinte di reai sangue, non schifate di uccidere. Percioché, se non ha potuto vincere alcuna umanitá la fierezza del vostro appetito, e voleste crudeltá usare nel prencipe e ne’ suoi figliuoli, tanta pietá almeno vi stringa, che vogliate con la morte a cosi strema condizione di vita sottraggermi e da gravissima doglia liberarmi; la quale sostener non potendo, sará finalmente cagione che, non lo facendo voi, con le proprie mani io medesima questa vita noiosa porrò in terra, e manderò ad effetto quello che ora cosi caldamente a voi richiedo. Percioché a qual fine io deggio piú in questa si faticosa vita dimorare, trovandomi oggimai stanca di quest’aspra via, in ch’io giá mi trovo averla fino aU’ultimo termine corsa? E perché non ho io di questa miseria a dipartirmi, avendomi veduto toglier