come credendolo fermamente. Quanto poi al credere che la
vedova ami o non ami, io non ho da aver questa considerazione. — Anzi — disse il Badovaro — vi conviene averla in ogni
modo, percioché voi non potreste credere d’offenderla, se prima
non aveste ferma credenza ch’ella v’amasse. — Io so bene
— disse il Veniero — dove voi mi volete, come si suol dire, pigliare in corso. — Soggiunse il Badovaro: — Io crederei ancora
d’essere piú veloce che damma, s’io credessi potervimi appressare, non pure pigliarvi in corso. — Orsú, di grazia, lasciamo
andar queste parole — rispose il Veniero, — ch’a me non si conviene parlar di corso, poiché io non posso, colpa della mia
infirmitá, reggermi appena sopra le gambe. Ma io voglio conchiudere che il giovane si credesse d’essere amato e d’essere
odiato. — E come accompagnerete voi questo? — rispose il
Badovaro? — Può stare benissimo — disse il Veniero, — ché
essa vedova apertissimamente gli lo dimostra. — In qual modo? —
soggiunse il Badovaro. Rispose il Veniero: — Nello uccidere che
ella fece la giovane. Percioché da questo effetto egli non poteva
altro che credersi fermamente che ella e l’amasse e l’odiasse.
D’essere amato doveva credere, perché doveva pensare che per
riaverlo ella avesse commessa sceleragine tale. D’odiarlo poi
gli mostrò segno grandissimo, quando ella non restò di privarlo
di cosa di cosí gran contento; e tanto piú non avendo cagione
alcuna d’incrudelire nella giovane, la quale era stata sempre
piú aspra e dura contra esso Carlo, come del tutto fatta consapevole egli l’aveva. — Disse allora l’Aretino: — Chi dubita che, se all’altezza e acutezza de’ vostri intelletti voi vorrete sodisfare, non si venghi di parecchi mesi a fine di quistionare? — Cosí è apunto — soggiunsero tutti. Per la qual
cosa il Contarino, voltatosi al signore Ercole, il pregò che novellando seguisse. Il quale cosí al Contarino disse: — Poiché
cosí vi piace, io seguirò l’ordine; e cosí lo potess’io seguire
nella grandezza del soggetto e nella leggiadria delle parole,
come altamente l’ha incominciato Vostra Signoria! — Incominciate pure — rispose il Contarino, — ché, se non mi passarete
innanti, io lo giudicherò sempre piú tosto dalla vostra troppa
modestia che dal vostro poco sapere.