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un fierissimo e crudel pensiero assalito di farlo, come prima potesse, uccidere. Il quale empio e malvagio pensiero pervenendo alle orecchie di Considio, per parole di un giovane, con cui usava il figliuolo, che il fatto gli aperse, e inteso come egli nascosamente cercava di farlo uccidere, oltre modo dolente, un gran cordoglio seco stesso per si fiero e reo proponimento del figliuolo cominciò a fare. E, venendo quasi perciò in disperazione, non gli poteva pur capere nell’animo che il natio e proprio sangue contra di lui a tanta iniquitá e a si crudel consiglio si movesse. Laonde, volendosene egli accertare, chiamò un giorno a sé la moglie in disparte, e lei cominciò strettamente a pregare che fusse contenta di aprirgli e farlo certo se quel figliuolo l’avesse ella preso da altri per suo e da altra persona che da lui conceputolo. Per che, affermando a Considio con giuramento la madre che non aveva giamai cotale errore commesso e che di ciò ne dovesse egli stare con l’animo sicuro, prestò interamente il marito alle sue parole fede. A venne adunque che, essendo Tito Considio dalla moglie del suo dubbio fatto certo, condusse un giorno il figliuolo in un luoco molto diserto e salvatico, e, tratto fuori un coltello, che egli nascosamente seco portato avea, lo diede nelle mani al figliuolo, e dapoi gli porse la gola, perché egli quivi lo scannasse; dicendogli queste parole: — Prendi ora, o empio e crudelissimo figliuolo, questo pungente coltello, perché contra me sia ministro della malvagitá del tuo animo. E, posciaché io nacqui a tal destino e cosi il mio reo fato consente eh’io deggia questo breve camino del rimanente della mia vita finire, e di quella anzi tempo interrompere il corso per le mani di colui del nascimento del quale io fui cagione, cosi vada; chiamando gli iddíi e questo deserto e solitario luoco in testimonio che, dovendomi essere per violenza la vita tolta, io non potrò fare colpevole in ciò alcuno assassino o masnadiere, volendo il mio figliuolo, da crudo proponimento tirato, invece di ciascun di questi, col suo scelerato effetto supplire. Se tu avessi bevuto latte di tigre o di qual altro si sia piú feroce animale, se fosti stato nodrito fra le rigide Alpi o i freddi marmi di Persia, onde, avendo cotal durezza di natura