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giornata prima - novella i 27

la pena in giusta parte? Se tu vorrai similmente dire che per piú mio dolore, e appunto perché la sentenza in giusta parte cadesse, tu m’hai voluto, col privarmi di cosa cotanto cara, farmi sentire e considerare il dolore incredibile che tu similmente, per essere priva di me a te cosí caro, sentivi; io ti rispondo, crudelissima Medea, che tu mi dica se nel privarti di me ho io fatto soffrire la morte ad alcuno. Ahi perfida! se tu fussi nasciuta con iscintilla di pietá, ti saria mai caduto nell’animo di privar cosí crudelmente di vita chi non aveva colpa veruna nel danno tuo? Tu non fusti mai né gentile né amorevole, e tutta quella cortesia, che a me un tempo hai dimostrata, fu piú tosto mossa da estremo desiderio di furiosa libidine che da dramma di umanitá, che in te si ritrovi; e ora mi giova di conoscere che in te non alberga amore. Percioché quello appresso di me ti farebbe in qualche parte degna di scusa, poiché egli ha similmente condotto me stesso a darmi morte. Io mi sento giunto al fine della vita: di lá pregherò il cielo che sempre piú in te e con tuo maggiore dolore rinfreschi la rimembranza e del tuo errore e della morte mia. E ora prego Amore che cosí di me t’accenda com’io della infelice Fioretta acceso sono; e questo, non giá perché mi piaccia vivere nella memoria di chi m’ha tolto ogni pace, ma si bene perché tu pruovi dolore a tutti gli altri primo, vivendo in estremo desiderio e fuori d’ogni speranza. — Qui tacque il giovane, né piú potendo e sentendosi giunto al fine, strinse le braccia e, senza potere ascoltare altra risposta, chiuse gli occhi e alla morte si rese. Questo fine ebbe l’amore degli sventurati amanti. Nel qual fine dubbio mi nasce se la cagione, che a volontaria morte l’infelice Carlo spinse, si possa dare od allo amore che a Fioretta portava, overamente piú tosto ad odio inconsiderabile che, e degnamente, egli contra la vedova, che tolto ogni suo bene gli aveva, conceputo avesse.


— Bellissimo certo — disse il Badovaro — e degno di lungo ragionamento è il vostro dubbio, Contarino. Al quale risponderò io, piú tosto perché non mi fugga dalla memoria quello che