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sdegno seguendo, lo fece subito disavedutamente prendere, e ordinò che publicamente scorticato fusse, e volle poscia che la sua pelle fusse sovra la sedia, dove sedeva a giudicare, confitta. E doppo lo avere Cambise questa severa ed essemplare giustizia nella persona del suo giudice dimostrata, fece venire a sé un figliuolo di Sisamne, chiamato Othane; e, volendo che costui invece del padre rimanesse giudice, prima che sopra la sede di lui lo mettesse, queste parole in publico gli disse: — Riguarda, o Othane, verso la sedia di tuo padre, invece di cui hai a sedere per rendere ad altrui la giustizia, si come egli l’ha tolta e violata, e vi vedrai il segno della sua iniquitá. E perché mai non ti esca di mente quello che hai a osservare, e ché tu possa bene nella tua memoria guardare la reverenda autoritá delle leggi e la dirittura della giustizia, e accioché in atto alcuno non abbi ad esser simile al padre, quella pelle, della quale si vesti cosi scelerato giudice, vogliamo che ti sia sempre ne’ tuoi giudici inseparabile compagna. Va’ adunque, e sappi die la giustizia è rendere dirittamente a ciascuno ciò che è suo, e che colui è ingiusto che fa contra le leggi, e gli ordini di quelle trappassa; onde la giustizia non è parte di virtú, ma ella in sé tutte le virtú contiene. Però, quando intorno a quella nascono infra gli uomini contese, ricorrono subito al giudice; e

10 andare al giudice non è altro che andare al giusto, e ’l giudice non fa altro che agguagliare giustamente quelle disaguaglianze che partoriscono infra gli uomini contrasti. Perciò nel giudicare non ha a signoreggiare l’uomo, ma la ragione. E il magistrato è quello che ha in guardia la giustizia; il magistrato dimostra e fa prova dell’uomo, percioché ha relazione ad altrui. E guárdati di non far l’animo tuo ad alcuna passione o perturbazione soggetto, perché, se ciò in te fusse, tu corromperesti

11 giudicio e caderesti, come tuo padre, nella ingiustizia, per la quale debitamente ne riceveresti quella pena, di che fusse il tuo peccato meritevole. Coneiosiacosaché, se tu fossi in altrui stato ingiusto, proveresti poscia in te stesso un giusto giudice. Fa’ adunque che attendi a quell’ufficio che è a te massimamente ricchiesto, riducendoti spesse volte a memoria quella pena che