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me ordinata il trasgressore; nondimeno a me ancora è massimamente dalla giustizia richiesto il mostrare, con domestico essempio del mio sangue, in che maniera deono avere in una ben ordinata cittá luogo le leggi. Né m’incresceria giamai piú la privazione degli occhi del mio figliuolo che lo essere pessimo e ingiusto legislatore nominato, schifando la essecuzione delle leggi da me in questa cittá ordinate, perché (ussero prima state dalla mia casa violate. Contentatevi adunque di quello che si contentano coloro a cui piú di voi tocca la pena, se non volete ch’io creda ciò essere fatto perché, con l’assoluzione del primo transgressore, vi facciate tutti la strada alle vostre colpe, e ché, con lasciar questo peccato impunito, abbiate in picciol tempo a schernire la ordinazione delle mie salutifere leggi. E perché voi, o locresi, vedete che tutti i vostri commodi, la libertá, la salute e commune agguaglianza dalle leggi ricevete, non vi dipartite da quelle, e acquetatevi di essere astretti a cose, delle quali essendo sciolti sarete oppressi da mali senza rimedio; iinaginando tra voi medesimi che, si come in un corpo naturale ogni giorno si fa raunanza di vari escrementi, i quali, quando sia, hanno bisogno di cura, parimente in una cittá surgono di tempo in tempo mali umori, i quali, quando offendono il corpo civile, fa di mistieri con le leggi purgare. Fate adunque che di queste sia la vostra cittá munita, accioché e alla vita di quella e alla quiete vostra abbiate buon fondamento e sostegno. — Aveva Zeleuco in publico queste belle parole finite, quando il popolo, vedendo lui stare nel suo proponimento fermo di condennare il figliuolo, tuttavia tumultuava e sgridava contra la sua severitá. Ma, non volendo pure il prencipe lasciare la giustizia da canto, e increscendogli ancora non sodisfare in qualche parte al popolo, trovò questo espediente: che fece un occhio al figliuolo e uno a sé cavare. Onde in questa guisa cessò il tumulto, facendo della pena, che tutta al figliuol si doveva, a se medesimo parte e dando alla giustizia luoco. Giustissimo adunque e saggio prencipe si dee estimare che fusse costui, il quale trovò si maraviglioso mezo a non lasciar la legge da canto, che egli introdotta avea, per la indulgenza del figliuolo, e a non essere contra di lui troppo rigido e severo tenuto.