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24 i diporti

perfido e disleale. Ahi, ingrata Lodovica! per qual cagione chiami tu perfido e disleale chi solamente della sua rimembranza ti tien viva? Non conosci tu che, mentre egli è stato suo, che di sé ti ha sempre fatto larghissimo dono? Che colpa n’ha egli, se altri lo ti ha furato? E altri ne porterá crudelissima pena. Io non voglio consentire che altri si nodrisca del mio cibo, e ne faccia me d’ogni tempo miseramente languir di fame. — E, ciò detto, e di molte altre cose discorse e composte dentro dal travagliato petto, incominciò ad aspettare il giorno per dar principio al suo fiero proponimento.

Venuta la nuova luce, fece secretamente invitar Fioretta seco a diporto ad un suo giardino fuor della cittá, e in compagnia della madre, a lei congiunta di sangue, ne la menò; nel qual giardino, doppo cena e doppo infinito piacere preso, dentro ad un pomo con cauto modo le fece pigliare il veleno: e, venutene di brigata alla cittá, e ognuna tornatasi alla sua casa, incominciò con desiderio ad attendere la morte della bella e infelice giovane. Né guari andò che il veleno fece l’operazione; onde la sfortunata Fioretta, con le lagrime di tutta la cittá, parti di vita e fu onorevolissimamente sepolta, senza sapere alcuno a chi darne, di cosí violente e acerba morte, cagione; percioché il tosco, che adoprò la disperata femina, poco mostrava segno di fuori dell’operazion fatta di dentro. Ma l’infelice Carlo, a cui solamente era manifesta la cagione onde Lodovica potesse essere stata spinta a commettere sceleraggine tale, peroché egli stesso confessato le aveva lo amore che alla sventurata giovane portava, e appresso sapeva quanto era quello che Lodovica a lui altresi portava, e oltre ciò aveva saputo Fioretta essere stata a diporto con essa Lodovica, subito indovinò e fece giudicio, senza punto dal vero allontanarsi, nel modo che la cosa era accaduta, avvisandosi ciò aver fatto la vedova per levargli l’oggetto per lo quale ella lui perduto aveva. Sopra la qual cosa avendo prima lungamente pensato, deliberò seco stesso di piú non stare in vita, cosí a fuggire la troppa acerba pena che egli sopportava per la morte di Fioretta, come ancora per fare che Lodovica non vivesse lieta nella speranza di farlosi