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mandato a vendere in Italia; il che veramente non era, ma cosi a forza di tormenti gli convenne dire. Allora il re, fatto a sé venire il cameriere, gli disse che non comporterebbe che quello innocente sostenesse a torto la pena del furto, che era stato fatto da lui, e che esso quello anello, non il pittore, rubato avea; e quivi gli scoperse il giorno, l’ora e il modo onde esso glielo vide a pigliare. Il che udito che ebbe il cameriere, gittatosegli a’ piedi, gli cominciò del suo fallo a chiedere perdono. Ma il re cosi gli disse: — Noi quello che ci appartiene ti perdoniamo, ma l’altrui non permette la giustizia che ti sia perdonato. Conviensi rendere l’onore allo innocente, e quello nel suo debito luogo riducere. Però tu fingerai di avere ritrovato lo anello, perché colui si conosca innocente, e quanto di se medesimo detto avea, essere stato da’ tormenti sospinto a cosi dire. — Laonde il cameriere, si come avea divisato il re, cosi fece; e fu incontanente liberato il pittore. Ma il re, chiamato in secreto il cameriere, in questo modo gli disse: — Quantunque il fallo tuo contra di noi, contra il pittore, contra della giustizia e di Dio sia stato assai grande; nondimeno, posciaché Iddio de’ maggiori, che questo non è, perdona, ti fia da noi ancora perdonato. Ma ben fermamente crediamo che tu a noi non perdoneresti giamai : però fa di mistieri che tu ti parta e te ne vada. — Volendo dare il prudente re per queste parole ad intendere che quegli che offende, punto dalla sua coscienzia, non si rimane giamai di avere cattivo animo e pieno di mal talento contra Poffeso. Per la qual cosa, ordinatogli che in publico gli chiedesse licenza, l’impose che quanto piú egli gliela negasse, tanto piú instantemente da lui ricercasse di averla. Avenne adunque che ivi a pochi di, avendo il re desinato, il cameriere gli si gittò a’ piedi, e a lui disse che la madre gli avea ricordato un voto di andare a Nostra Dama de Loreto in Italia, onde seco disposto avea di non piú prolungarlo. E il re gli rispose, facendo sembiante di maravigliarsi che, essendo egli tanto tempo ai suoi servigi dimorato, quando dovea della sua servitú ricevere il guiderdone (si come aveva in animo di fare), si volesse partire; e tanto piú, quanto ei non