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per quanto agli occhi suoi pareva, ogni altra del regno di Francia di bellezza in quei tempi trappassava. Fu questo re di si fervente amore acceso di costei, cosi perduto ed ebbe l’animo cosi corrotto dalle sue tenere carezze e lascivie, che, non curando il danno che per tal cagione nella fama e nell’onore ricevea, e abandonati i pensieri del governo del regno, di tutte l’altre cose e finalmente di se stesso scordatosi, a niente altro attendea che a piacere a quella; né bene o riposo sentiva, se non quando stava negli abbracciamenti di lei. La qual cosa non solo acquistò al re vituperio grande nel suo reame, ma ancora gravissimo sdegno e dolore ne’ suoi. Ma, poiché oggimai era ogni speranza perduta che cessasse il male del re, percioché l’amore insano chiuse aveva l’orecchie reali ai salutari consigli, una insperata morte sopravenne alla femina ch’era la cagione di tutto il male; di che grandissima, benché secreta, allegrezza presero da prima tutti gli uomini del palagio reale e quei parimente del regno. Dapoi essi vennero in molto maggior dolore del primiero, conciosiaché viddero l’animo del re nella morte di costei contaminato da piú grave e brutta infirmiti, il cui furore morte non mitigò, ma nel putrido ed esangue cadavero piú fiero si dimostrò e diede i suoi maravigliosi effetti a vedere. Percioché, avendo esso re il corpo della morta giovane di balsamo e di cose aromatiche acconcio e condito, di care e preciose gemme ornato e vestito di porpora, stava a lato di quello giorno e notte; e, vinto da un ardente disio e dal soverchio amore, stava pensoso il detto corpo mirando. Il che dimostrava evidentemente ai riguardanti quanto contraria fosse la condizione dell’amante e del re, e da non potersi senza discordia sostenere insieme; conciosiaché niente altro sia il regno che una giusta e gloriosa signoria, si come allo ’ncontro l’amore non è altro che ingiusta e brutta servitú. Ora. concorrendo da ogni parte le ambascerie di diverse genti e i capi e presidenti di varie province alla corte reale e all’innamorato re per cagione d importanti negoci del regno, il prencipe meschino nel letto suo solo, scacciandone tutti, a porte chiuse stava di continuo appresso al morto corpo, spesso l’amata sua chiamando