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da’ corsali, ma vi aggiunse qualmente ella fu per mille fiorini d’oro venduta ad un certo nobile uomo e di sangue generoso; il quale lui per ambasciatore a Sua Maestá mandato avea, che la figliuola sua in matrimonio le impetrasse, perché egli, comperandola, né qualsivoglia quantitá di danari risparmiando, l’avea e dalla dura servitú de’ corsali e da ogni altro male sana e salva serbata. Il padre, intesa novella della vita di Filene, tanto si rallegrò, che rispose che, se questi della persona di lei degno fusse e dell’alta condizione sua, gliela concederebbe volentieri, ma che disiderava di vederla, come colui che giá molti mesi l’avea pianta per morta. Messo adunque un mese di me/.o Erasto per farla vedere al padre, e per mostrare ancora ch’essa fusse di lontano paese venuta, quando tempo gli parve, innanzi al cospetto suo d’abiti feminili vestita la presentò. Laonde, vedendo la figliuola il lieto padre, caramente l’abbracciò e basciò nella fronte, facendosi da lei tutto il suo infortunio raccontare. Erasto, a cui tempo parea di tentare la sua travagliata fortuna, poich’ebbe taciuto Filene, in questa guisa all’ imperadore parlò: — Naturai cosa è, giustissimo imperadore, seminar beneficio per raccoglierne il frutto; e gravemente è vituperato colui il quale al riconoscimento di quello si ritrova tardo, e non solamente ingrato uomo (che si suole gravissimo vizio reputare), ma ancora empio e d’ogni religione violatore chiamare ragionevolmente si deve. E, se cosi è, come invero essere veggiamo, qual memoria, qual merito, qual ricompensa a tanto beneficio potrá rispondere di colui, che, altri da morte a vita, da disperazione a speranza, da crudel servitú a libertá serbando, lo abbia nel primo stato, in che gli era, Lornato? Quegli, che la figliuola tua da servitú, da morte ha liberato, è quello che in presenzia tua teco parla, nominato Erasto, per nobiltá di sangue chiaro e da non basso lignaggio de’ re cretesi disceso, ii quale, per malignitá di fortuna caduto in povertá e capitato qui per attendere a mercatanzia in Costantinopoli, quando la tua figliuola Filene doveva al nuovo sposo andare, prese per miglior partito consiglio, nella nave imbarcandosi in che doveva essa entrare, di passare, con alcuna quantitá di danari che si trovava, nelle isole