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e dimostrò la sapienza del gobbo, e appresso lo motteggiò che egli non se n’avidde; e fu che egli disse: — Che diavolo v’affaticate voi con tante parole? Non vedete che voi pigliate cura d’insegnare a nuotare ai delfini? — Disse una volta il medesmo ad uno, ch’aveva il capo grosso ed era sciocco, che egli era nasciuto per dare una mentita ad Aristotele, che afferma che i capi grossi sono saputi. Ad uno, che si vantava d’aver piú forza di lui, disse: — Io lo ti concedo; che, se tu non fossi gagliardissimo, tu non potresti reggere, non che portare la poltroneria che tu hai con esso teco sempre. — Disse ad un altro, che era un grandissimo mangiatore: — Tu hai la forza di Sansone: sola questa differenza c’è, ch’egli l’aveva ne’ capegli, e tu l’hai ne’ denti. — Trovandosi un giorno fra certi compagni, e molti di loro dicendo male di uno il qual era uomo da poco, uno era fra loro che ne teneva la protezione e la difesa; al quale disse il Fallarta: - Non si parlando di voi, voi non devresti tener la difesa d’un poltrone. — Uno pur della medesima compagnia si vantava che tutte le femine li volevano bene; e il Fallarta rispose che non era maraviglia, percioché egli aveva viso di quella cosa che sommamente piace loro. Trovandosi un giorno con alcuni giovani fra molte donne in trebbio, fu uno che offeriva una ricetta per la madre alle dette donne, e poscia rivoltatosi ad un altro, soggiunse: — E voi ancora n’accomoderò, s’avete la madre in corpo. — Onde il Fallarta subito rispose: — Se egli fu figliuolo della fame, dateglila sicuramente, ché egli l’ha nel corpo. — Fu bello, perché colui era un gran mangiatore. E uno, che lodava una pittura e diceva che c’era robba che non si saria veduta in quattro giorni: — Gli errori — disse egli — non si vedrebbono in cinque. — Questo è motto ambiguo, che cosi significava che non ce n’era niuno, e però non s’avrebbono potuto vedere, come ancora che tanti ce ne fussero, che in cinque giorni non si fossero potuti vedere. Disse una volta ad un vescovo suo amico, il quale diceva volere andare per la citta incognito: — Monsignor, voi siete incognito ogni volta che siete vestito in pontificale. — Disse il Vittorio: — Di cotai motti io ve ne dirò le migliaia, detti da un nostro qui di Yinegia, che si chiama lo Spallanca,