Pagina:Parabosco, Girolamo – Novellieri minori del Cinquecento, 1912 – BEIC 1887777.djvu/179

giovane da Piacenza, essendo ad una festa in questa terra, e andando una gentildonna a levare al ballo del cappello un gentiluomo il quale si trovava appresso a questo piacentino, ed esso piacentino credendosi che per levar lui ella ne fosse andata, si trasse la berretta e porsele la mano; al quale la gentildonna disse che sedesse, ché per lui non era venuta, ma per l’altro che gli sedeva a canto. Laonde si levò subito tra le genti un rumore di risa, si che molti si sarieno vergognati che a loro fosse intravenuto simil disgrazia; ma il giovane non pure non si smarri punto, ma, voltatosi a coloro che di lui ridevano, disse: — Non vi maravigliate e non fate riso perché io sia rimaso gabbato da questa gentildonna, ché i pari miei si gabberiano di molte volte in simil caso, come quegli che si terriano sempre degni d’ogni onore e d’ogni favore. — Fu bellissima difesa — disse il Badoaro — ed ebbe molto del buono; e certo che è molto da prezzare un uomo che sia arguto e pronto. Io per me sono ischiavo ad uno ch’io ne conosco a Bologna, che si chiama Giann’Antonio Fallarla, del quale vi dirò assai motti belli, che pur ora mi sono sovvenuti, senza porvegli in regola, come quasi tutti voi altri, signori, avete posti i vostri. Io mi ricordo che, essendo stato ammazzato uno nella detta cittá, ed essendone data la colpa ad un gentiluomo mio amico, piú tosto perché egli aveva inimicizia del morto che perché segno alcuno ce ne fosse, il detto gentiluomo pregava in presenza del Fallarla uno amico del legato che volesse fare intendere a Sua Signoria reverendissima che non corresse a furia, ma che s’informasse bene, ché egli di cotale omicidio non era né colpevole, né cosa alcuna ne sapeva. Era il detto amico del legato uno gobctto molto gentile e accorto, il quale tuttavia diceva che si lasciasse la cura a lui, ché farebbe l’officio meglio che egli non desiderava. Né perciò il gentiluomo restava di replicargli il modo ch’egli aveva a tenere per raccomandarlo: onde quasi il gobetto s’era giá mezo sdegnato, ché gli pareva che colui non l’avesse per uomo che sapesse da sé fare senza che altri gli desse il tèma. Della qual cosa avvedutosi il Fallarta, con una parola gentilmente pose silenzio alle parole del gentiluomo