Pagina:Parabosco, Girolamo – Novellieri minori del Cinquecento, 1912 – BEIC 1887777.djvu/134

A questa messa aveva per usanza andare un certo mercante di biade, pochi giorni innanti venuto ad abitar nella cittá di Bologna, il cui nome era messer Nastagio de’ Rodiotti, uomo che con guadagno, oltre alla sua mercanzia, ogni contratto faceva, ma tanto devoto, che una usura non avrebbe commessa né contratta se prima non avesse udito la sua messa: forse credendo con quel bene ragguagliare il male ch’egli laceva, ch’era grandissimo, ed esserne iscusato appresso a messer Domenedio. Andava costui a questa messa, e non ne perdeva una, e tornavagli troppo bene, peroché, all’ora che gli altri si levavano egli era isbrigato di questo suo obligo, che per obligo che pagasse ogni suo debito se l’aveva preso. Pervenne alle orecchie di Faustino, per via della giovane similmente, il dir di questa beata messa cosi per tempo, e chi vi andava, e ogni altra particularitá necessaria. Laonde, contentissimo, sperando poterla veder talor per questa via, si diede a levar per tempo, e andar anch’egli alla detta chiesa, c udir la prima messa in compagnia della sua dolce diva; ma in altra guisa vestito che da altra ora non soleva, questo facendo, perché la madre di Eugenia non lo conoscesse, ché ben sapeva egli certo niuna altra cosa far che ella ne menasse la giovane cosi per tempo alla chiesa, che per celarla agli occhi suoi. Continuò il giovane la devozione molti giorni, godendosi l’amata vista al meglio che poteva; della quale gran parte gli toglieva la presenza di Nastagio, il quale, come se studiosamente fatto l’avesse, sempre si poneva per dritto aspetto d’ainendue appresso all’altare, talché non potevano far un minimo sguardo, che da lui, ch’attentissimamente guatava, veduti non fussero. Spiacque molto e troppo tosto venne in fastidio la costui compagnia a Faustino; laonde, datosi a pensare che via dovesse tenere per iscacciarlo di quella chiesa, troppo bene gli occorse un modo bello, sicuro e giocoso. Né troppo badò, che a ritrovare colui che di quella chiesa avea cura se n’andò, e dissegli: — Messere, il giovare ad ognuno fu sempre opera lodatissima e sopra modo gratissima a Dio, il qual per piovare a noi non perdonò a se stesso, ché morir volle, come meglio che me dovete sapere; e, benché il giovare, in qualunque