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fortuna cosi favorevole si mostrò loro, che di cento e piú persone altre che due non furono che morte ne ricevessero, ancoraché di molti storpiati ne rimanessero, tra i quali non si numerarono però i due poco felici amanti, ai quali malvagia sorte aveva apparecchiata sventura maggiore. Percioché non si tosto ebbero rotto e fracassato il legno, che il mare a bonacciare incominciò; si che non solamente non pareva piú quello che dianzi a loro s’era dimostrato, ma faceva star dubbiose le genti se egli poteva piú mai turbarsi. Nella qual tranquillitá e bonaccia apparve loro maggior travaglio e piú tempestosa procella; percioché due fuste, gran pezzo qua e lá, come perdute, nello istesso tempo dal mare agitate e combattute, a drittura nello stesso luogo cacciate nello abonacciare che fecero Tonde, quinci arrivarono, e, come persone prattiche e accorte, benissimo in un subito s’accorsero questo essere un naviglio per fortuna rotto. Laonde, prestamente messisi in arme, in terra smontarono, e, senza trovare chi a loro facesse né diffesa né contrasto, quel poco che ai miseri la fortuna aveva lasciato tolsero loro, e tutte le persone, che le parvero atte o al remo overamente a poter vendere, seco trassero, fra i quali fu la misera Artemisia e lo infelice Fausto. Erano le fuste di due corsari: per la qual cosa fu divisa la preda in due parti, cosi le persone come ancora le robbe che la fortuna e il tempo aveva loro concesso di rapire; ché non s’erano arrischiati di fermarsi troppo in terra, percioché i luoghi dove si trovano le spiagge dell’isola di Candia sono di dentro e poco lontane dalle fortezze e luochi abitati. Per la qual cosa era stato lor forza togliere quella maggior parte di preda ch’avevano potuto, e poscia prender fuga. Vòlse la sorte che a un corsaro toccò l’avere la bella Artemisia, la quale, percioché al partire della sua cittá in abito di maschio vestita s’era, per maschio fu da tutti tenuta: e dall’altro corsaro Fausto fu destinato al remo, percioché giovane poderoso era e di buona lena. La qual cosa se a ciascuno, di loro parve strano e dispiacque, ognuno da per sé se lo può pensare. Ahi, per quante vite avria ciascuno di loro comperata una morte! Ahi, con quante morti vivevano i miseri la vita che parve