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altra via di poterne giamai a conclusione, che bona fusse, pervenire, e, olt-e a ciò, non poter piú lungamente vivere in tale stato e con tanto affanno. La innamorata giovane, che non men per lui, che egli per lei si facesse, ardeva e pena infinita sopportava, ancoraché gravissimo fallo le paresse, ciò facendo, commettere, pure alla fine si risolse di fare ogni suo volere. E cosi dierono ordine indi a pochi giorni ritrovarsi insieme e prender fuga sopra un naviglio, che di lá alla vòlta di Vinegia se ne veniva, carco di cottoni, di zuccaro e altre merci. Per che, venutone il giorno fra loro determinato e che apunto vento prospero al naviglio spirava, Fausto, tolto seco una notte la giovane, con essa sopra il legno si condusse, avendo però prima fatto provisione d’ogni cosa necessaria a cotal viaggio e, oltre a ciò, avendo ancora di molti dinari e di molte gioie di valore infinito involate al padre, che ricchissimo mercatante era. Il che fatto, doppo poco spazio il padrone comandò che si dessero le vele al vento e che col nome di Dio s’incominciasse il viaggio; il che prestamente fu fatto. Laonde in poco spazio, perché il vento serviva loro di buona forza, passato il golfo di Satalia, si ritrovarono sopra Candia, nel qual luogo furono assaliti da una crudelissima procella. Onde, senza poter prender porto, fu forza loro pigliare il vento in poppa, ancoraché contrario al suo viaggio fusse, e perder tempo finché si placasse

il mare, sperando pure che ciò tosto avesse ad essere. Il che non solamente non segui, ma non fini di crescere la incominciata tempesta, che indusse il padrone a prendere per miglior

partito e per manco danno loro a dare in terra da una parte dell’isola detta. La qual cosa di consiglio di tutti fu fatta, avendo prima discorso non potere andar molto che il mare se gli avrebbe inghiottiti, se piú a contrasto con lui restavano, tale era il rompere che egli faceva e tale la rabbia che menava. Fatta adunque cotal deliberazione, il padrone, con assai promesse d’essere in parte ristorato del danno che egli pativa del legno, se pure avveniva che la fortuna avesse loro lasciato recuperare qualche cosa di ciò che eglino gli avevano sopra, a vele piene, ove men danno credette ricevere, in terra diede. Nella qual cosa la