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NOVELLA XI

Fausto si (ugge da Famagosta con Artemisia, e da’ corsari ambi presi e divisi sono; e doppo molti travagli, Fausto dalla sua Artemisia è dalla morte campato, e con grandissimo piacere la prende per moglie, e ricco e contento con essa insieme a casa se ne ritorna.

Nella cittá di Famagosta, la quale è terra posta nell’isola di Cipro a canto al mare, fu giá una giovane di bonissima famiglia, sopra modo bella e gentile, addimandata Artemisia. Della quale un giovanetto bello, accorto e costumato e similmente di nobilissima famiglia, chiamato Fausto, era cosi ardentemente innamorato, che quasi pazzo era tenuto: cosi s’era egli dato a vita solitaria, e cosi era divenuto ocioso e malinconioso, del piú affabile, lieto ed esercitato giovane che fosse nella sua cittá. Il quale, con tutto che dissimulare non sapesse né la miseria sua né la sua tristezza, seppe però si bene e cosi cautamente in questo suo amore governarsi, che, senza che niuno giamai se n’avisasse, aveva a’ suoi voleri tratta l’amata giovane, né ad altro pensava che al modo che tener doveva per poterlasi celatamente godere. Percioché benissimo sicuro si rendeva che la giovane gli si sarebbe data in ogni guisa, ancoraché in casa non volesse consentire che egli entrasse, ogni volta che egli altro modo sicuro avesse trovato onde si fussero potuti insieme godere del loro amore. Ma, per la gelosia che il padre e la madre d’Artimisia n’avevano, non gli potè mai venire in animo che altra via ci potesse essere da trarne a fine desiderato questa sua amorosa impresa che il persuadere la giovane a fuggirsene con esso lui in altra parte. Né troppo badò, che per una lettera d’ogni suo pensiero fece consapevole la giovane, certificandola non ci essere