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(XIII)


NOTIFICAZIONE




ANTONIO TOSTI della Santità di Nostro Signore
PAPA GREGORIO XVI. e Sua R. C. A.
Tesoriere Generale.


Essendosi nel Chirografo della SANTITÀ DI NOSTRO SIGNORE de’ 10 corrente mese sul sistema monetario provveduto al ritiro da eseguirsi gradatamente delle monete pontificie di antica coniazione logore e in parte consunte, non può nascer dubbio che le medesime continuano ad aver corso nel modo stesso che lo hanno avuto finora, come è anche dichiarato nella Notificazione dell’Eminentissimo Camerlengo de’ 10 corrente art. 7.º.

L’altra disposizione relativa alle monete bucate, o tosate desunta dalle leggi già in vigore, onde impedire l’inconveniente che maliziosamente si buchino, e tosino le monete, trasportandosi da taluni con non retta applicazione a quelle monete pontificie di antica coniazione, le quali per motivi innocenti hanno alcun piccolo foro fattovi per appenderle, ed a quelle che pel consumo non sono più intiere, a togliere ogni motivo di dubbio la SANTITÀ di N. S. con oracolo di sua viva voce si è degnata ordinarci di dichiarare quanto siegue:

1.º Che resta fermo il corso delle monete pontificie benchè logore, la qual cosa non si verifica che in una parte degl’infimi spezzati, essendo gli scudi, i mezzi scudi, i tre paoli o testoni, e molte delle monete da due paoli o papetti in buono stato.
2.º Che non devono confondersi le monete bucate o tosate ad arte per sottrarne una porzione di materia, da quelle rotte in qualche lato pel natural consumo, o aventi un piccolissimo foro fattovi per appenderle.
3.º Che questi piccoli fori nelle monete di antica coniazione non sono da valutarsi, ed in ispecie nelle monete grandi come gli scudi, mezzi scudi, testoni, e papetti; ma, a togliere ogni motivo di dubitare, per le piccole monete più logore SUA SANTITÀ ha ordinato che da queste s’incominci la rifusione disposta nel sopra citato Chirografo.