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altre persone di siffatte materie intendenti da voi all’uopo conultate, nonchè ad unanimità approvate dalla sullodata Congregazione di Reverendissimi Cardinali, riscuoteranno il plauso generale:

Veduti non meno i vostri rapporti già impressi colla stampa, che i rispettivi allegati, e le altre stampe e carte relative:

Veduta ed esaminata la Tariffa generale delle monete da voi fatta compilare sugli enunciati principii, e cogli opportuni ed analoghi notamenti, quale vogliamo che sia allegata, e si abbia come se fosse qui di parola in parola trascritta.

Col presente Chirografo, nel quale vogliamo che abbiasi per espressa qualunque cosa quanto si voglia necessaria di esprimersi, di nostro moto-proprio, certa scienza, e colla pienezza della nostra apostolica e sovrana autorità, ordiniamo ed ingiungiamo a voi, che in nostro nome diate tutti gli ordini e disposizioni necessarie ed opportune, affinchè abbandonata la coniazione delle altre monete eseguiscasi quella delle nuove colle norme, e ne’ modi e forme espresse nelle massime sopra indicate, quali vogliamo che abbiansi come qui di parola in parola ripetute tanto pei diritti di coniazione, quanto pel titolo, lega, peso, tolleranze, unità monetaria, divisione, e forma delle monete medesime.

Nella coniazione poi delle nuove monete non solo adopererete le paste di oro e di argento che esistono nelle nostre Zecche, e che vi saranno portate; ma all’opportunità farete fondere le monete di antica coniazione, specialmente le estere, e più che le altre quelle che sieno altrove fuori di corso, le quali andran colando nelle pubbliche casse, ponendo peraltro a stretta responsabilità de’ rispettivi Cassieri il non riceverle che del peso indicato nella suddetta e qui sotto esposta Tariffa, potendo le più logore e consunte riceversi soltanto come pasta di oro e di argento nelle due Zecche di Roma e di Bologna. Si avrà in tal modo bastante materia per la coniazione e moltiplicazione delle nuove monete dello Stato, e per far che queste preponderino nel corso all’estere.

Vogliamo inoltre che gradatamente da voi si provveda alla rinnovazione degli antichi spezzati dello scudo, ormai troppo logori e consunti; e perciò fissata una discreta annua somma da prendersi dai lucri che possano esibire le stesse Zecche, ed in mancanza dal pubblico Erario, si fonda ogni anno una quantità degli spezzati più logori, calcolando in guisa che la perdita da incontrarsi corrisponda alla somma destinata per farvi fronte, e provvedendo così senza incomodi ed inconvenienti alla rinnovazione della moneta.

Vi prescriviamo anche che guardiate a far sì che la moneta di rame in corso non ecceda lo stretto bisogno del cambio per li piccoli valori; ma nello stesso tempo che non manchi in


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