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XXVIII.

ALLA STESSA

ad Ascoli

Il giorno di tutti i Santi (1831)

               Cara Marianna,

Prima di tutto, non credere che io abbia tralasciato di scriverti in Ancona nè per pigrizia, nè per qualunque altro motivo non lodevole; no tu sei sempre per me la stessa cara cosa, il solo mio pensiero delizioso, ed io ti amo sempre (lasciami usare di una tua espressione) a furore. Ma vedi, le mie lettere, non so perchè, ti giungono sempre molto ritardate, anche le tue ritardano un pochino, onde io non ho creduto che la mia lettera potesse giungerti colà prima della tua partenza, e perciò non ti ho scritto più presto, sebbene con dispiacere; perchè, sai, io non vorrei che neppure per un istante tu pensassi male di me, nè che credessi la mia amicizia, il mio entusiasmo raffreddato. Come desidero ardentemente di trovarti verso di me, così, ma con infinitamente più di ragione, io sono per te, ed il mio cuore su ciò non cangierà mai sentimento, mai.

Sei troppo buona, Marianna mia, a desiderare tanto di conoscere il tuo amico. Ma sai? egli non ti corrisponde con egual tenerezza, e poi che si è posto in un confessionario di monastero, non ha