Pagina:Paolina Leopardi Lettere.djvu/85


61


una ammirazione particolare, che io mi sforzo di sostenere anche quando m’accorgo che essa non era provocata che da un’illusione.

Ed io ho creduto sempre che quelli che esprimono cosí bene le passioni nel teatro, fossero capaci, anzi dovessero sentire, e fortemente sentire, tutte le nobili passioni, inclusiva quella dell’amore e però dovessero essere sempre buoni, generosi, sensibili ed essere stimabili e stimati. Ma non pensare che sia questa una giustificazione, — no, perchè io non ho delitto.

Del resto come ti pare che quello che esprime la fisonomia di Salvatori, lo esprimano pure tutte le fisonomie della nostra etá? Io non vedo che un pensiero, che un’idea in qualunque uomo io vedo; e mi pare che questo dovrebbe essere un gran preservativo per noi, che non giungeremo mai ad essere amate per noi stesse. Che ne dice Nina? Io non ti ho fatto mai un complimento per il matrimonio di Mori: e che complimento? Ah! no, di condoglianza: egli ha deposto la speranza troppo presto le mie regole sono più austere. Io volevo molto bene a quest’uomo, una volta... ad un certo racconto, oh! allora egli mi piaceva molto — poi tutto è finito: ma io vorrei che a te non avesse prodotto della pena questo matrimonio, ma non lo credo.

Io non posso credere che tu andrai a Pesaro, chè le feste colà sono a settembre, e tu ci andresti in ottobre. Ma sai che quest’anno fai un gran faticare? e non ti fa punto male il riposare si росо? Se mi è permesso il dirlo, io ti raccomando