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ch’io ti adoro? se credi ch’io smanio di sapere quale incontro hai fatto? se credi ch’io ora vado a letto, poichè è già vicino il giorno? Vedi quanti atti di fede hai da fare — altro che l’andare dalla Morigi!
Abbraccio Nina teneramente, saluto con grande affetto i tuoi genitori.
XXIII.
ALLA STESSA
a Fermo
.... Settembre (1831)
Carissima anima!
Per quanto io sia avvezza ai tuoi trionfi, il racconto di essi mi produce sempre una commozione, ch’io non saprei spiegare, e che mi è in vero dolcissima. Il tuo genio, i tuoi talenti, la tua bravura te li assicurano per lungo tempo, ed io sono felice, nel pensare che la mia amica si fa grande onore, e riscuote sommi applausi che devono renderla assai soddisfatta di se stessa, e devono farle passare i giorni molto lietamente e molto attivamente.
Anche questa volta stai bene, chè non hai da combattere alcuna donna: i combattimenti con gli uomini non sono certo tanto violenti. I tuoi pensieri, le tue parole, le tue opere mi fanno sempre maggiormente vedere quanto cara cosa sei: nella