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Se la tua professione è faticosa, se oltre la fatica vi vuole molta destrezza abilità ed ingegno per saper vivere col veramente genus irritabile dei propri compagni, si trova però bene il compenso di tutto in questa vita di successi, che quelli che sono bravi come sei tu conducono, e sono sicuri di condurre sin che sciolgano la loro voce al canto. Ed intanto tu sei ben lieta, e ne hai ragione. Ma quanto siamo infelici, noi miseri mortali, che, mai contenti del godere attuale, ci rattristiamo sempre e troviamo motivo di intorbidare la nostra letizia col pensiero del futuro! Le tue parole mi hanno cagionato molto dolore, o cara, e tu hai qualche cosa che ti affligge, qualche principio di pianto futuro... o presente, che io non so, e che forse indovino.

In ogni modo io ti compiango, e vorrei asciugare le tue lagrime con le mie, dovessi anche pianger sempre perchè tu fossi sempre lieta, la mia amicizia, la mia più grande tenerezza ti seguiranno per tutto, stanne certa; chè io non potrò mai dimenticare chi è venuto spontaneamente a consolarmi con le sue care parole, col farmi conoscere un angelo di bontà in mezzo a questo caos di înfamie e di brutture e che mi fa partecipe delle sue gioie e delle sue pene, oh questa diletta persona io non la dimenticherò mai.

Nina non ha ragione affatto di essere inquieta con me, ch’essa si ricordi chi di noi due ha scritto l’ultima, e faccia pace. Io la abbraccio e la prego a volermi rallegrare con i suoi caratteri, e a dirmi se trova il soggiorno di Ravenna ameno come quello di Ferrara.