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ma quanto debbo ringraziare Iddio che ti ha inspirato di mandare al diavolo il viaggio di Russia! Ora quel maledetto cholera mi farebbe palpitare per te, per la tua famiglia, oltre poi il non saper nulla di te, di persone così care ed amate. Alla tua domanda delle nuove di mio fratello e di sua moglie, io ti risponderò che di queste due persone io non ne vedo che la metà, poichè l’altra è sempre proscritta dai nostri Lari. Io non me ne posso dar pace; ma pace; ma nemmeno ci è speranza che le cose cangino. I miei genitori sono di una fermezza (disgraziatamente) irremovibile ed io sono sempre infelice per questa separazione, che è la più gran disgrazia che mi poteva accadere in questo tenore di vita ch’io meno.

Fra due mesi essa diverrà madre nuovamente, lo è già di una Gigia che è andata a trovare il nostro caro Gigio in paradiso. All’altra domanda dei miei passati amori risponderò un’altra volta, chè qui non v’è più luogo, e poi ho le lagrime agli occhi. Oh vi sono dei dolori che non cessano mai, e delle lagrime che verseranno eternamente. Possa la mia amica non aver mai cagione di versarle! possa la felicità e la gioia di questa cara persona scemare la infelicità di quella che le sarà sempre attaccata con la più grande tenerezza.

Ah, Minna mia! ti sei dimenticata di parlarmi dell’amico di mio fratello, di cui ti pregavo assai nell’ultima mia a darmi notizia esatta; ma io non so se tu realmente non ci hai pensato, o se hai fatto apposta. Se hai fatto apposta, hai fatto bene, se no, ripara il torto, o fallo fare da Nina.