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Bisogna che tu mi spieghi un paragrafo della tua lettera ch’io non posso capire; forse perchè tu avrai scritto in fretta e lasciato qualche parola — « Nina (mi dici) presto ti scriverà dandoti minute relazioni di certo matrimonio, che so io, i vostri affari? » Queste sono le tue parole, con le virgole precisamente come nell’originale. I vostri affari io non capisco come ci entrino. Se te ne ricordi, e se mi scriverai prima di un mese. dammene la spiegazione. Se io potessi ti saltere; al collo, e ti abbraccerei e ti bacierei, ma pur troppo io nol posso, ma tu immaginati ch’io lo faccio con il desiderio il più vivo, o con un cuore ardente per te, o cara anima mia!

Sono inquieta con te, e mi scordava di dirtelo. Perchè non mi hai mandato il ritratto di Rubini? quasi io volevo scriverti a Bologna per chiedertelo; ma, come vedi, non lo feci. Se vuoi, o se puoi (senza la menomissima tua pena) mandalo senza bastoncino, solamente involtato entro una carta. Il tuo ritratto passò alla posta di qui come mercanzia, cosa che gli accrebbe di molto il prezzo, e bisognò farne ricevuta nel libro postale ecc. tutto per il bastoncino che vi era. Ma sappi che io non metto già tanto prezzo nè tanto desiderio ad avere Rubini come quando io io ti aspettava, o Marianna mia, perciò non darti nessun incomodo, nemmeno piccolissimo. Addio, saluto Nina, ed attendo sua lettera ansiosamente.

Ho detto una sciocchezza intorno al paragrafo, non mi dire nulla, chè ho capito. Venga dunque questa lettera di Nina e il dettaglio del tuo matrimonio.