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con tutta l’anima, in figura almeno, giacchè nol posso in realtà.

Mi raccomando anche a te, o Nina mia, acciò m’impetri questo favore da tua sorella, che io riguarderò sempre come il più segnalato ch’essa e tu potreste mai farmi.


X.

ALLA STESSA

a Bologna

26 settembre (1830)

               Marianna mia,

Nel leggere nel giornaletto dei Teatri che alla Cesari avevano fatto il ritratto con penna non compra, io ridevo della domanda che ti facevo del tuo, credendolo veramente un ritratto; e m’immaginavo pure il tuo riso; ma la tua lettera mi ha fatto saltare dalla gioia, vedendo che tu mi avevi esaudita non solo, ma anche prevenuta. E per questo tuo pensiero ricevi un abbraccio affettuosissimo. Otto giorni ho aspettato ansiosamente il tuo dono, e questa sera, pochi momenti fa, io ti ho vista, o mia cara, e ti ho baciata! Finalmente io ho una idea della mia amica... ma i suoi occhi, oh! i suoi occhi io non li conosco. Lasciami credere che i tuoi occhi formano uno sguardo più dolce, più amabile, e più interessante: non è certo possibile che quegli occhi