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CXI.

ALLA STESSA

a Modena

10 agosto (1865)

               Carissima Marianna!

Ricevetti la vostra amatissima del 30 luglio e vi ringrazio della memoria e desiderio che serbate di me. Dacchè io sono immersa negli affari e imbarazzi di una vasta amministrazione, non ho più il tempo e l’ozio che aveva una volta per impiegarlo in incombenze piacevoli. Poi, è venuto il cholera che, unito a mille altre cause di gravissime preoccupazioni, tiene l’animo incerto ed agitato oltre ogni dire. Dai fogli sapretė le affliggenti notizie di Ancona, sicchè nulla vi dico; ma il pericolo è sempre più che prossimo. Solo qui si confida nella protezione della Beata Vergine di Loreto, la quale sempre e in tutti i casi ha dimostrato di essere specialmente nostra difesa, sicchè io me ne sto ben tranquilla, disposta però sempre a fare la volontà di Dio, e pronta ad ogni sua chiamata. Spero che anche costi siate abbastanza tranquilli e fidenti nella protezione divina.

Con dispiacere io sento che abbiate perduto e vostre più intelligenti alunne, e che vi abbiano lasciate sotto cattiva impressione. Pur troppo! questi casi sono assai frequenti e comuni, anzi