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attestarci la nostra si lunga e costante affezione; ma ringraziamo Iddio che quello non fu sogno, ma vera realtà e vero godimento sebbene troppo breve. Certo, non ve lo prometto, perchè l’avvenire è oscuro per tutti, molto più lo è per me, ma se potrò tornerò infallantemente costi e non per poche ore. Già Modena mi lasciò anch’essa gran desiderio di rivederla, e così qualche altra vicina città, come Reggio e Parma; e se Iddio mi concede vita e salute, spero di rivedervi nell’anno venturo con più quiete e calma. Intanto, sappiate che ho aspettato a lungo questa fotografia del ritratto di Papà vostro ei vostri ritratti; li ho aspettati, ma non sono mai venuti, e perciò, non già io vi accuso di cattiveria, ma son sicura che non vi è riuscito di averli e vi perdono volentieri, sperando sempre che una volta vi riescirà di spedirmeli.
Alle gentili ed amabili signorine Danesi mando un mucchio di saluti e un affettuoso bacio a ognuna di esse, (ringraziandole assai della graziosa loro lettera si cordiale e affettuosa) delle quali ricordo sempre piacevolmente il modesto contegno e distinto portamento; ognuna di esse io prego a ricordarsi di volermi bene, e faccio una carezza alla bambina. Mi direte poi com’è il loro vestito d’inverno, poichè quello di estate lo conosco. Care mie, tocca a me il darvi la mancia pel S. Natale. Pure non potendo altro, vi faccio dono di questa carta che vi accludo, lacerata, e più di nessun valore, spero che la gradirete1. Mi direte
- ↑ Un’obbligazione di L. 265, per altrettante chè le Brighenti aveano ricevuto a prestito dalla Leopardi nel maggio del 1864.