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noi le ne saremo veramente obbligati, e cagionerà a mio fratello gioia grande. Egli saluta caramente Lei, e tutti i suoi uno ad uno. Per la sua salute non molto buona egli mi ha incaricato di questa commissione, quale io con piacere eseguisco, poichè mi procura la compiacenza di attestarle l’interessamento che io prendo per la sua famiglia, e di farle ancora i miei rallegramenti per la nuova carriera da Lei intrapresa, quale io le auguro di vero cuore piena di felicità e di onore, come prosperamente ha già sominciato ad esserle. La prego dei miei complimenti al Sig. Pietro, ed ai suoi, ed a volere di nuovo scusare l’incomodo che le porto, mentre sono di cuore

Sua Devma serva
Paolina Leopardi.


II.

ALLA STESSA

17 aprile (1830)

                    Preg. Signora Marianna

Io dubitava bene che non fosse mai pervenuta al suo destino una mia lettera diretta al suo Sig. Padre (dopo la carissima sua da Modena), poichè da quel tempo non abbiamo avuto alcuna notizia nè di lei, nè della sua famiglia. Per commissione di mio fratello scriveva in allora al Sig. Pietro,