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monde. Ah! poveri noi! quando mai metterà giudizio?

Marianna mia, io ti abbraccio strettamente: con baffi o senza baffi tu sei e sarai sempre la mia diletta. Abbraccio poi Nina, e faccio piano per non sciuparle il suo abito color rosa. E Brighenti? Ho in testa il tipo della sua fisonomia, ma non so se è somigliante; ma lo saluto caramente, e raccomando a lui le mie amiche, e alle mie amiche il nostro Brighenti.


LXXIV.

ALLA STESSA

a Bologna

24 aprile (1839)

               Mia carissima,

Cosa ti dirò per iscolparmi da tanto lungo silenzio? Ti parlerò forse della pigrizia, io che non ne ho punto? o ti dirò che mi ero scordata di te, dell’amor tuo, delle care affettuose tue parole? No, nulla di questo dirò, perchè nulla di questo è vero. Ho pensato sempre a te, e la tuaultima letterina, accolta da me quasi come accoglierei te stessa, mi passava sempre sul cuore come quella che richiedeva ch’io non stessi lungamente senza scriverti. Ma tu non mi hai giammai chiesto se eran successe, o quando succedevano le nozze di mio fratello, e per castigarti di questa tua