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i miei saluti alla mamma tua a Modena e a chiederle le tue nuove delle quali sono veramente smaniosa — Marianna mia, se una tenerissima amicizia non unisse le nostre anime, questa sarebbe una lettera molto sciocca, e sarebbe più sciocca cosa ancora il mandarla si da lungi — ma tu non sei mia sorella? — e il caro papà tuo non era il migliore amico di mio fratello? Io bacio adunque la mano di questo amico, e abbraccio piangendo le mie dilette sorelle, cercando consolazione e riposo nel loro seno, nella tenerezza loro.


LXIX.

ALLA STESSA

a Madrid

24 agosto (1837)

               Marianna mia,

Ho ricevuto la lettera di Nina, e tre giorni dopo la tua, la quale ho posta sul mio cuore, su questo addolorato e ferito cuore cui vorrei stringere tutti voi altri, miei carissimi, benchè piangendo, benchè singhiozzando. Io già sapeva di



    viaggiare perchè guarisse da una forte passione amorosa alla quale il vecchio conte, questa volta con ragione, si opponeva risolutamente. È a codesta passione che allude Paolina in questa lettera stessa quando parla di scene di desolazione e di lutto e d’una grave disgrazia che minacciava la sua casa.