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più nascosta e più velata, anzi vorrei che tu non provassi affatto questo sentimento e nessun altro che gli somigliasse. Io vorrei che questi uomini, poi che li abbiamo bene conosciuti, cessassero di annoiarci, già noi campiamo bene senza di essi; e quando non hanno saputo inspirarci nè amore nè stima, perchè esser sempre soggetti alle loro smorfie?
Nina mia, lascia andare il tuo inamidato, e non mostrargli, per carità, quello che hai mostrato a me, che ti è dispiaciuto il suo viaggio in campagna. Già io non so cosa mi dica: ho la testa smarrita, chè uno spaventoso temporale oggi ne ha riempiti di spavento e di terrore, e sono piena di paura che si ripeta domani.
Oh non vi è un giorno sereno, non vi è un giorno in cui poter dire: oggi sono stata felice!
Mi chiedi nuove dell’opera di Sinigaglia; mi dice mio fratello, ch’è stato colà, che non vi era maggior tormento dell’andare in teatro e starvi cinque o sei ore nelle quali non si provava altro momento di piacere che quando cantava Donzelli.
La Palazzeri non gli è piaciuta, la Ferlotti poco. Anche da noi ha fatto gran sensazione la macchina infernale, e mi dispiace che sia italiano quegli che ha mostrato di avere un cuore di tigre, un animo perverso e scellerato al di là di ogni termine. Nina mia, che brutta bestia è l’uomo!........ e qui vorrei dire tante cose, ma invece ti dico addio! Abbracciami la mia Marianna ed ubbidiscile quando essa ti dice di scrivermi. Salutami papà e mamà e ricordati di volerni sempre bene.
Hai veduto mai i baffi di Canosa?