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Spero che non respingerai il tenerissimo abbraccio ch’io ti do, o mia diletta, e mi rallegro delle nuove tue vittorie. Gli occhi miei non mi permettono di dire altro.


LIX

ALLA STESSA

a Bologna

29 luglio (1835)

               Mia carissima,

La tua ultima mi ha consolata assai dicendomi che papà si è guarito, e che voi tutti siete più tranquilli. Ciò fa che lo sia anche io; ma anch’io mi dolgo delle tue perdite non lievi, dei torti che ti si fanno, dei dispiaceri che soffri. Oh io vorrei esserti vicina per vedere come sai sopportare le disgrazie, per vedere quanto mai sei coraggiosa. Già mi pare ch’io ti debba, anche in questo, invidiare assai, ma, e in che cosa non dovrei invidiarti? In questi giorni sono stata piena di dolore per la morte di.... D. Sebastiano Sanchini! Figurati quanta pena mi abbia cagionato il perdere una persona che ho veduto sempre dacchè son nata. Ho passato le sere della sua malattia fisa dinanzi alla sua finestra nel mio giardino, e lì vedeva e sentiva i suoi lamenti, e piangeva e mi riempiva di amarissime riflessioni, poi la sua finestra un giorno si è aperta, ed egli non ci era più! Ed