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penna. Almeno avessi presto una lettera tua, ma passeranno molti e molti giorni con questo desiderio. Ricordami al papà tmo, e baciami Marianna, la quale prego ardentemente di farmi vedere i suoi caratteri, dille ch’io le voglio sempre, sempre bene.
Dico lo stesso a te, Nina cara, e baciandoti molto affettuosamente ti lascio in pace.
LVI
A MARIANNA BRIGHENTI
a Bologna
25 marzo (1835)
Mia carissima,
Hai giudicato bene della tua Paolina quando hai creduto che con infinita gioia aprirebbe la tua tanto desiderata e tanto aspettata lettera, e che ti perdonerebbe la pena che le hai data col tuo eterno silenzio. Oh come m’ha pesato questo silenzio, Marianna mia! Come mi è sembrato eterno e doloroso questo interminabile carnevale in cui non ho veduto pure una riga di te, o cara, una riga sola! Oh come vorrei che gli affari tuoi ti ritenessero sempre a Bologna, perchè altro che costi posso sperare che ti ricordi di me! Però sarei tutt’altro che ragionevole, se anche col desiderio impedissi che tu volassi a nuovi trionfi, a nuove serate brillantissime, quasi direi a nuovi amori, se lo potessi dire, ma nol posso dire in verità.