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inebbriate dall’incanto della sua voce. Marianna mia, io ti stringo al mio cuore, a questo cuore cui non puoi mai comprendere quanto tu sii cara, quanto ti ami.
LV
AD ANNA BRIGHENTI
a Novara
11 Febbraio (1835)
Nina mia,
È un pezzo che ho ricevuta la tua carissima, ed è un pezzo che non ti ho risposto, benchè avessi sempre in mente di farlo. Ma qualche occupazione e un po’ di pigrizia mi hanno trattenuta fino ad ora. Il mio cuore però è stato sempre con voi, mie care anime, ed ho assistito ai nuovi successi di Marianna, ed ho battuto le mani assieme con quelli che le facevano plauso... Ma non ho potuto capire quale opera sia la presente; dopo la Norma, non so in che cosa siasi trasformata la mia amica.
E m’inquieto con i giornali, i quali di tanti teatri parlano, e di uno di cui ricerco sempre notizie con interesse vivissimo, non mi dicono nulla. Ma io non dubito punto che le cose seguano sempre ad andare ottimainente, e che la carissima Marianna continui ad essere l’idolo dei Novaresi. Salutami tanto, Nina mia, quella cara giovine, e dille che mi lasci stare il signor maestro.