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dell’ineffabile giora che voi, o care, mi fareste provare; ma io non mi azzardo a dire il rigidissimo sistema d’osservazione in cui io sono tenuta, e che mi fa sicura di non dover trovare pace fuor che..... già comprendi dove». ùIl governo domestico ella non lo chiamava altrimenti, che schiavitù, catena orribile, che la costringeva a vivere senz’anima, senza pensiero. . I matrimoni offerti all’infelice fanciulla, erano mandati a monte l’un dopo l’altro, quasi sempre per questione di dote. E la rigidezza usata in questo con lei, non era diversa da quella che i vecchi Leopardi aveano usato con Carlo, quando sposò, contro l’avviso loro, quell’angiolo vero di bellezza e di bontà, che fu Paolina Mazzagalli. Ma la Mazzagalli, per quanto nobile, non era abbastanza ricca, e per sette anni, dal 1829 al 1836, le fu interdetto di por piede nella casa dei Leopardi. Ma per la povera Paolina tutto fu vano: il suo sogno di avere un giorno una casa propria, di sentirsi riamata da un uomo, a cui avrebbe voluto dare tutti i suoi pensieri e tutto il suo affetto, svanì, e ai genitori principalmente ella dovette l’infelicità della sua vita.