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le strappavano dolorosamente le mistiche speranze di rivedere in un’altra vita il fratello, e le davano invece la certezza straziante di non aversi a ricongiunger mai più con quell’anima adorata.

Il fervore della sua fede religiosa giungeva a tale, da farle benedire alla impudente menzogna divulgata dal Padre Curci ed imprecare al Giordani, immemore del reverente affetto ch’ella gli aveva un tempo portato. Non pare più la stessa Paolina che un giorno pendeva dal labbro del sommo improvvisatore in prosa, e che non si stancava di ammirare e di amare quell’uomo, al quale doveva pur tanto il suo diletto fratello.

Grandi dolori le arrecavano ancora le accuse scagliate contro i genitori, proclamati colpevoli dell’infelicità del fratello. Ella pure aveva un giorno levato voci di protesta contro il governo domestico, che la costringeva ad una vita priva di ogni gioia, che le rendeva vani i suoi desideri più cari e più ardenti: e amare querele contro quel governo, contro la rigida severità materna e la debolezza del padre udremo nelle lettere ch’ella scrisse alle amiche. Più tardi, affranta dai dolori, spenta la primiera vi-