Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
135 |
mia, all’immaginarsi il piacere che proverà nell’aprire il tuo pacco, del quale non devi prenderti pensiero se viene grande e grosso, chè non importa punto. Ma tu non puoi immaginarti la gioia che mi arrecherà; così potessi vedere Anna Bolena, e un ritratto di Nina! Avrai sentito il rimbombo della Fiera di Sinigaglia, e i cinquecento scudi di Rubini nella sua serata (si vuole ch’egli abbia detto che non ne ha fatti mai altrettanti e i cinquecento della Ungher (altra versione, 730) ecc. Mi rallegro con te, oh mi rallegro assai, della tua libertà, della tua fortezza: ma sai che sono un po’ incredula? In quanto al non esserti più innamorata (nel vero senso) lo credo; ma in quanto alle galanterie poi, oh lascia che me la rida. Se il mio uccellino, non so perchè, non avesse perduto la voce, te ne racconterei delle belle.
Addio, cara, carissima. Riposati in questi mesi di vacanza, chè ne avrai gran bisogno. Voglio molto bene al papà tuo per questo: addio, salutami i tuoi genitori, quasi vorrei dire salutami Nina; ma mi accorgo che non sono con essa in perfetta pace. Io ti bacio.
La marchesa Bovio, la marchesa Amorini, la Zambeccari, la marchesa Conti (col comandante la piazza), la Ercolani, la Giusti. Una parola di riscontro su ciò, se le piace, o madama!
P. S. Viene in questo punto un pacchetto di costi, quanta gioia io mi sento al solo vederlo te lo ha già detto il vivissimo desiderio che io ti mostrava. Una cosa solo mi spiace, e, stante la confidenza che vi è tra noi te la posso dire, che